Se vi capita di visitare la costa più meridionale del nostro Cilento, e più precisamente quella del Golfo di Policastro, vi invitiamo a fare un giro a San Giovanni a Piro: la terrazza sul Golfo.
Sì perché questo borgo di circa 3000 abitanti nasce alle falde del roccioso Monte Bulgheria, a 450 metri sul livello del mare, e sovrasta in bella posizione tutti gli altri paesini che si affacciano su questo pezzo di mare.
Per raggiungere San Giovanni a Piro, per noi essenzialmente SGAP, vi basta percorrere per circa un quarto d’ora la statale 18 dopo essere arrivati a Policastro Bussentino dallo svincolo autostradale di Buonabitacolo.
Ben prima di giungere in paese, percorrendo le curve che vi porteranno fin lassù, vi accorgerete che SGAP sorge su un promontorio di roccia con alle spalle il cosiddetto “Monticello”. Situazione particolarmente sicura in tempi di guerre, depredazioni e saccheggi, quando il nemico poteva arrivare sia da mare che da terra. Infatti il nucleo originario, formato dagli abitanti di Policastro Bussentino scampati alle distruzioni operate dai Saraceni, si sviluppò intorno al Cenobio Basiliano dedicato a San Giovanni Battista, fondato nel 990 d.C. da alcuni monaci provenienti dall’Epiro (da qui probabilmente il nome, ab Epirum), e situato in località Ceraseto, zona molto fertile e protetta dal Monte Bulgheria.
Da qui, il borgo crebbe con il passare del tempo, sicuramente anche grazie all’influsso culturale che il Cenobio esercitava sui paesi limitrofi perché sede di un importante centro di studi per tutto il Medioevo fino al Rinascimento. Oggi SGAP è suddiviso in quattro rioni: Paese, Tornito, Capolascala, Ponte.
Il primo, quello più antico e una volta racchiuso da mura difensive, vi offre la possibilità di fare un percorso a ritroso nel tempo fra le viuzze e i vicoli che tessono la ragnatela del centro storico. Stradine lastricate chiuse fra case antiche e più recenti che si sorreggono a vicenda, portali vecchi di secoli in pietra locale che adornano i palazzi delle famiglie nobili del posto.
Scendendo fino alle falde del borgo, percorrendo via Pietra Pacifica, arriverete all’omonima porta, una delle poche vie d’accesso al borgo durante il periodo medievale. Proseguendo la vostra passeggiata, resterete sicuramente sorpresi nel notare la notevole quantità di cappelle gentilizie situate soprattutto ai margini di piazzette e viali più ampi, come quello dell’Annunziata. Proprio da qui troverete facilmente Piazza Teodoro Gaza, dedicata ad uno dei massimi esponenti del centro culturale basiliano, nella quale sorge la chiesa dedicata a San Pietro Apostolo, per i sangiovannesi semplicemente la chiesa Madre.
Anche il rione Tornito, costruito anticamente al di fuori delle mura cittadine, vi farà trattenere il respiro fra strette viuzze ricamate di fiori, lenzuola fresche di bucato e profumate dall’odore del brodo per la pasta che bolle in pentola. Fra il vociare sommesso e a volte scomposto delle vecchine e delle comari raggiungerete preso il sagrato della chiesa di San Gaetano a cui i sangiovannesi dedicano un’allegra e chiassosa festa ai primi di agosto. Per ritornare a respirare e far spaziare lo sguardo, vi consigliamo di raggiungere il Santuario della Madonna di Pietrasanta che sorge proprio accanto al paese. Sia a piedi che in auto, sul vostro cammino comincerete davvero a capire perché SGAP è a buon titolo soprannominata la terrazza sul Golfo. Già perché, ci scommettiamo, salendo verso il Santuario, vi fermerete ogni due per tre a scattare foto all’immenso panorama che con il paese in evidenza avrà come sfondo la bellissima cornice del Golfo.
Arrivati al Santuario, se siete fortunati, di questi tempi lo troverete aperto e potrete ammirare la statua dedicata alla Vergine scolpita nella roccia che sorregge il Santuario stesso. La struttura religiosa, fondata verso il 1200 d.C., fu scambiata per fortezza dalle truppe borboniche di Gioacchino Murat e attaccata.
A parte la storia e la religione, il luogo è spettacolare di per sé perché offre una veduta d’insieme del paese e del maestoso Monte Bulgheria alle sue spalle.
Per concludere la vostra prima visita a SGAP, vi consigliamo di andare a Ciolandrea, nota località del posto, sulla strada del ritorno dal Santuario. Una volta giunti farete fatica a credere ai vostri occhi. La vista spazia dai monti che circondano Sapri e percorre senza ostacoli la costa lucana con Acquafredda, Maratea e il Cristo, per arrivare fino a quella calabrese con Scalea e l’isola di Dino. Se siete davvero fortunati, come del resto pochi sangiovannesi, con cielo terso e un leggero venticello ad aiutarvi, sarete in grado di scorgere una montagna scura sull’acqua in direzione della Sicilia. Dapprima vi sembrerà quasi un miraggio, ma poi quasi increduli, capirete che si tratta dello Stromboli.
Sì, proprio quella capricciosa e simpatica isola vulcanica a cui i sangiovannesi sono tanto affezionati. Se non la vedrete in quest’occasione, poco importa: motivo in più per ritornare a SGAP. Resterete di nuovo, sicuramente, senza fiato.
Testo e foto di Sara Marotta
1 Comment
Roberta Cavalieri
Novembre 12, 2018 @ 06:10
Waoo!!!! sono rimasta senza fiato! Grazie mille per questo articolo. Roberta