Percorrendo la Strada Statale 18, vera e propria spina dorsale del territorio cilentano, si raggiunge il borgo di Montano Antilia.
Montano Antilia è situato ad oltre 700 m.s.l.m ed è il centro abitato più alto del Cilento. Vale la pena fare una sosta per immortalare uno dei panorami più belli che si possono ammirare nel Cilento. Dalle terrazze di Montano è possibile apprezzare in tutta la sua bellezza il monte Bulgheria e capire perché viene soprannominato “la leonessa addormentata”.
La leonessa si riposa cullata dal mare che si intravede alle sue spalle. A Nord il Golfo di Palinuro, a Sud il Golfo di Policastro: un quadro che non può non emozionare. Nei giorni più belli, guardando verso sud è possibile scorgere il Cristo di Maratea e addirittura il profilo delle isole Eolie.
Per chi non si accontenta di ammirare il paesaggio ma è in cerca delle radici di questo territorio, Montano Antilia è il posto giusto.
Da questo piccolo borgo presero le mosse i moti cilentani del 1828 capeggiati dal canonico De Luca (originario di Celle di Bulgheria). Salendo verso il centro storico, di fronte alla chiesa della Santissima Annunziata, si incontra il palazzo Bianchi sul quale è stata posta una lapide commemorativa dei moti cilentani e dei suoi attori principali.
Continuando ad addentrarsi nei vicoletti del centro si incontra il palazzo nel quale ha vissuto il sacerdote Giovanni De Luca, che fu uno dei promotori della rivolta.
Ma il piccolo comune di Montano custodisce anche un’altra preziosa sorpresa. E’ la sede, infatti, di una delle Scale Sante presenti in Italia. In particolare, questa è stata fatta costruire in un luogo dove sostavano le “compagnie” che andavano in pellegrinaggio a piedi al Monte Sacro (Gelbison) di Novi Velia (SA).
La Scala fu costruita nel 1726 dal marchese Antonio Cammarano, al quale lo Stato Pontificio aveva concesso il privilegio di erigerla per adempiere a un voto. La cappella è stata costruita sul modello della Scala Santa di Roma, con una scalinata formata da 28 scalini. Buona passeggiata!
Photo Credit: Olga Paola Greco
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