Voglia di mare, sole, spiagge fra il verde e il blu e tanto sport? Perfetto! Oggi vi portiamo alla scoperta di uno dei luoghi più belli del Cilento e della sua costa. Partiamo da San Giovanni a Piro, di cui vi abbiamo già parlato qui, per scendere lungo la costa della Masseta percorrendo il sentiero che porta alla spiaggia di Marcellino.
Ci troviamo all’estremo limite meridionale della costa cilentana, quella che tocca la Basilicata e la bellissima Maratea. Da Ciolandrea, belvedere e punto panoramico a dir poco spettacolare di San Giovanni a Piro da dove parte il nostro cammino, potrete osservare il Cristo della perla lucana, e spaziare con lo sguardo per un bel pezzo di costa calabra. Il nostro viaggio comincia qui, a circa 519 mt sul livello del mare. Riempite per bene gli occhi della bellezza del posto e preparatevi a scendere giù.
La camminata, che dura circa tre ore, percorre un sentiero sterrato che si snoda lungo colline di macchia mediterranea dove abbondano ginestre, lentischi, rosmarino selvatico e molte altre piante che fanno del Cilento uno dei luoghi con più varietà di specie vegetali al mondo.
Il primo tratto del percorso è abbastanza semplice, il sentiero ampio, i panorami ancora di più. Si scende per le località Trarro e Cirrito con facilità, fra tratti assolati e quasi spogli, e altri ombrosi e freschi fra lecci e ulivi secolari. Qui e là troverete qualche mucca o capretta dispersa nel verde ad ammirare come voi il blu del mare proprio là sotto. In questo primo tratto, scoprirete diversi casolari di campagna, un tempo utilizzati come magazzini per la raccolta delle olive o come rifugio per il bestiame. Più in giù, antiche cisterne per la raccolta di acqua piovana vi serviranno da prezioso serbatoio se avete già finito la bottiglietta che vi siete portati dietro (indispensabile!).
Quasi a metà della nostra gita, il sentiero si fa molto più stretto ed impervio, il che è un peccato davvero, perché anche se la vostra attenzione dovrebbe essere focalizzata su dove mettere i piedi, alla fine non potrete fare a meno di guardare altrove, proprio dritto di fronte a voi. Il verde che vi passa accanto e il marrone sotto le scarpe, si mescoleranno per presto dissolversi nel blu profondo del mare della Masseta. Le tonalità di azzurro, blu intenso e smeraldo faranno fatica a rientrare negli standard delle vostre pur tecnologiche fotocamere. Ogni foto, ve lo diciamo subito, resterà solo come uno sbiadito ricordo di quei colori così vivi e accesi.
Dopo una breve sosta che vi consigliamo davvero di fare prima di scendere lungo il tratto più scosceso, ma che comunque pure chi soffre di vertigini avrà il coraggio e la voglia di fare, allungate lo sguardo dalla spiaggia della Masseta fino verso punta Infreschi. Vi accorgerete che ogni promontorio è decorato da un’antica torre costiera costruita per difendersi dai continui attacchi dei saraceni durante e ben oltre il ‘500. Queste strutture di avvistamento, guardia e protezione avevano una funzione importantissima per la difesa del territorio e comunicavano fra di loro attraverso segnali luminosi o di fumo per segnalare eventuali navi nemiche.
L’ultimo tratto in discesa si fa tutto d’un fiato,buttando lo sguardo qui e là ad ammirare le spiagge della Sciabica e della Risima sotto di voi. Quella di Marcellino (detta anche dei Francesi), che dà il nome al nostro percorso e al vallone che le sta dietro, la vedrete apparire selvaggia e bellissima sotto di voi, quasi da poterla toccare. Con le mani sicure sulle rocce e il costone di terra a lato, arriverete giù in pochi minuti. Ad attendervi la frescura degli alberi, preambolo di quella dell’acqua che vi aspetta per un bagno davvero meritato. Fate qualche bracciata in più e poi voltatevi a guardare la maestosità della collina sopra di voi dalla quale siete scesi. Una foto qui, anche solo mentale, ci sta davvero tutta.
Se ve la sentite, il ritorno per lo stesso sentiero non dovrebbe essere più difficile di quanto lo sia stata la discesa. Se preferiste il viaggio per mare, la spiaggia di Marcellino, come molte altre della costa, è servita dal porto di Scario da frequenti barche per il trasporto dei turisti. Chiedete al ristorantino dietro la spiaggia, La Taverna del lupo, per orari e partenze.
E già che ci siete, gustatevi una grigliata di pesce appena pescato, un modo ottimo per concludere (quasi) la vostra gita alla scoperta delle meraviglie della costa della Masseta e di Marcellino.
Buona passeggiata!
Testi di Sara Marotta
Foto di Lucio Sorrentino e Sara Marotta
5 Comments
Marco Paolo Bonacchi
Agosto 13, 2019 @ 13:51
Conosco la zona da moltissimi anni per me la costa che vA da c.palinuro a Maratea è un pezzo di Italia più bello del mondo , insieme ai suoi abitanti !!
Anonimo
Giugno 11, 2017 @ 16:51
Una sola parola a commento : meraviglioso!!!! Sono una cilentana capaccese che vive a Roma ma che torna sempre e ha fatto innamorare tutti, figli marito amici, della nostra terra! Mi diverto a scrivere delle piccole fiabe ambientate nella terra del Cilento, nelle grotte marine, negli anfratti nascosti, nelle valli fiorite, nei fiumi e gole e ……altro ancora.
Cilento e me ne vanto
Giugno 23, 2017 @ 15:23
Ma che meraviglia!! Aspettiamo allora i tuoi scritti, inviaceli a info@cilentoemenevanto.com: ci farebbe molto piacere leggerli!
Francesco Boccuni
Luglio 5, 2015 @ 08:57
Eccezionale fino del signore